Navigando nei depositi

Questa mostra vuole fare conoscere, riportandoli al piano nobile, alcuni volumi della nostra Biblioteca le cui particolarità si manifestano a chi nei depositi esegue dei controlli sistematici o occasionali o, passando tra gli scaffali, individua volumi che non sono semplici copie a stampa di un titolo ma, per la loro storia, sono oggetti esemplari.

Locandina

Chi frequenta le biblioteche oramai accede ai loro contenuti attraverso gli OPAC sapendo quali libri sta cercando. Non solo: la digitalizzazione permette di trovare e di ricevere libri da casa, senza più recarsi fisicamente in biblioteca. Senza nulla togliere al vantaggio che le nuove tecnologie offrono a chi fa ricerca, rendendo accessibili i materiali in forme e in modi un tempo impensabili, questa mostra vuole raccontare e condividere alcune scoperte cartacee fatte navigando nei depositi del LILEC.

Luoghi quasi misteriosi, nascosti alla vista nei sotterranei del palazzo che accoglie il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne, i depositi della biblioteca possono racchiudere piccoli tesori. Sono tesori di carta, capaci di raccontare mondi passati, archeologie di un tempo che fu e che qui si mettono in mostra non con afflato nostalgico, ma con la curiosità di chi sa cogliere le storie di vita che celano. Nasce da qui l’idea di fare conoscere, riportandoli al piano nobile, alcuni volumi della nostra Biblioteca le cui particolarità si manifestano a chi nei depositi esegue dei controlli sistematici o occasionali o, passando tra gli scaffali, individua volumi che non sono semplici copie a stampa di un titolo ma, per la loro storia, sono oggetti esemplari. Spolverati e messi in mostra, danno forma a un mondo di relazioni che restituisce vivacità a quei depositi, dunque alla biblioteca che, nel tempo, li ha protetti e conservati quali testimonianze di esperienze diverse, tutte accomunate dalla passione per lo studio, la lettura, la ricerca, la conversazione.

Questi testi raccontano l’attività di studio di chi li ha posseduti o le relazioni tra le persone, attestate dalle dediche. Possono mostrarci una modalità di pubblicazione, come l’uscita a fascicoli, che sfugge a chi oggi accede al testo digitalizzato. Nel caso dei Fondi pervenuti alle Biblioteche il legame con il possessore è scontato e, sebbene non tutti i volumi contenuti nei fondi siano stati necessariamente letti da chi li ha posseduti, pure attestano l’interesse per le opere che lo compongono.

L’occhio del bibliotecario può casualmente cadere anche su volumi che confermano l’affermazione “La Biblioteca è il luogo dove i morti aprono gli occhi ai vivi”. Infine, le Biblioteche Universitarie ricevono spesso materiali dai Docenti che insegnano nei Dipartimenti come nel caso della tesi di laurea di Pierpaolo Pasolini, proveniente con ogni probabilità dallo studio di Carlo Calcaterra che ne fu relatore.

Come ci dicono gli studi di comunicazione, una nuova tecnologia non cancella la precedente, ma necessariamente ne modifica statuto e ontologia. Così, nel mondo digitale, gli antichi testi cartacei diventano quasi forme d’arte, acquistano un valore che non è quello del mercato, ma quello della memoria di esperienze che raccontano il valore delle “cose”, degli “oggetti” che passano di mano, che camminano di studio in studio fino a fermarsi in un deposito nell’attesa di essere, infine, riscoperti.   

Dare per scontato che il mondo digitale sia e contenga la produzione del sapere umano sottrae dall'orizzonte di chi fa ricerca tutta quella parte di pubblicazioni che sono ancora disponibili solo in formato cartaceo. La nostra esposizione non può avere valore statistico, ma dei nove volumi in pubblico dominio esposti, solo uno si trovava in rete prima che il dipartimento provvedesse a digitalizzare gli altri (che saranno fruibili a breve). Le pubblicazioni ancora tutelate dal diritto d'autore invece continuano ad essere disponibili solo in formato cartaceo fino a quando l'editore non deciderà di diffonderle anche in formato digitale.

Quando è possibile visitare la mostra

  • 11 dicembre 2025 - 25 gennaio 2026

Luogo

  • Via Cartoleria 5 - Bologna