Venti volte AISC

XX convegno della Associazione Italiana Studi Cinesi

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L’Associazione Italiana Studi Cinese celebra nei giorni 11-13 settembre 2025 il proprio ventesimo convegno nazionale. Il numero tondo a cui si è giunti non può non esser colto come momento di riflessione sulla strada che è stata percorsa in circa quarant’anni. Gli appuntamenti dei convegni della Associazione Italiana Studi Cinesi, che dopo le prime più rare edizioni, si sono tenuti con cadenza biennale a partire dal VII convegno del 1999, sono uno specchio della Cina e della impetuosa trasformazione che ha ininterrottamente caratterizzato il Paese sin dall’inizio del nuovo secolo. Accanto alle evoluzioni del quadro politico interno, talvolta di difficile decifrazione, ed esterno, molto più esplicitamente vorticoso, la Cina ha visto una notevole mutamento della società nelle sue più diverse componenti, nonché in tutte le aree della sua cultura, ivi comprendendo la letteratura, l’arte e la lingua stessa. I sinologi italiani in questi anni hanno cercato di dare conto di questa complessa evoluzione, mettendo però in evidenza anche gli elementi di continuità, le tradizioni persistenti sotto una superficie in mutamento, che interagiscono con eventi esterni veloci e fuggevoli, ritardandosi e accelerandosi vicendevolmente.

La mostra vuole introdurre le visitatrici e i visitatori, da una parte, ad avvicinarsi alla realtà cinese attraverso i più recenti risultati della ricerca sinologica italiana, così come emergono dal lavoro congiunto di una ormai ampia comunità di ricercatrici e ricercatori, sia in senso orizzontale che verticale. Il XX convegno parla di cinesi in Cina e di cinese d’oltremare in Italia e delle differenze fra di loro; racconta come la Cina vedeva l’Italia e come gli italiani hanno visto la Cina; si parla di tutte le forme di mezzi di comunicazione e come la Cina ne emerge; si discute di come insegnare la Cina, la sua lingua, la sua storia e la sua cultura; si parla della società cinese, attraverso molteplici occhi (dei poeti, delle donne, delle minoranze). Dall’altra parte, i curatori e gli espositori vogliono ricordare a chi visiterà la mostra momenti più o meno noti, fenomeni percepiti con diversa intensità, prospettive realizzatesi o meno, relative alla Cina e alla sinosfera in questi ultimi decenni, attraverso la riflessione di decine di ricercatrici e ricercatori che hanno condiviso le loro impressioni e le loro ipotesi nei convegni annuali dell’AISC. Esposizioni internazionali, scandali globali, personaggi e VIPs, curiosità e stranezze, saranno ricordati nelle parole dei sinologi italiani, in risposta alla loro vocazione interiore e alla missione sociale di narrare e spiegare all’Italia i punti fermi e le tendenze della Cina e del suo universo linguistico e culturale.

A cura di Tommaso Pellin, Valeria Zanier, Federico Picerni, Gaia Perini, Yedi Yu