Nel silenzio di Vienna: la poetessa ebrea-polacca Tamar Radzyner e la poesia tedesca nel dopoguerra austriaco

VIII ciclo di seminari 2024 del del Progetto IDA (Immagini e Deformazioni dell’Altro)

  • Data: 24 aprile 2024 dalle 13:30 alle 15:00

  • Luogo: Aula Serra Zanetti - Via Zamboni, 32 - Bologna

  • Modalità d'accesso: Ingresso libero

Locandina

Nell’ambito del VIII CICLO DI SEMINARI 2024 del Progetto IDA (Immagini e Deformazioni dell’Altro) promosso dal Centro di Ricerca FIMIM (Filologia e Medievistica Indo-Mediterranea) e dai Dipartimenti di Lingue Letterature e Culture moderne (LILEC) e di Storia Culture e Civiltà (DISCI), il 24 aprile 2024, h. 13.30, avrà luogo un seminario della Dr. Giulia Fanetti, dal titolo:


Nel silenzio di Vienna: la poetessa ebrea-polacca Tamar Radzyner
e la poesia tedesca nel dopoguerra austriaco


Tamar Radzyner nasce nel 1927 in Polonia e, dopo aver lottato sul fronte antifascista nel ghetto in cui era stata trasferita perché ebrea, vive l’esperienza abominevole di tre lager nazisti, l’ultimo all’età di 16 anni. È dunque un’adolescente la cui gioventù viene strappata, insieme alla dignità, alle radici, ai cari. Ciò che le rimane è se stessa e il suo legame con le parole, che nel tempo alimenteranno diverse forme di poesia. A seguito delle campagne antisemite della nuova Polonia comunista, Tamar si trasferisce con marito e figlie a Vienna. La vita viennese non è un sollievo: non si tratta di un luogo innocente. Vienna e l’Austria del dopoguerra vogliono dimenticare ciò che è accaduto, stanno cercando di rialzarsi e di mostrarsi come uno Stato moderno, disposto a ricominciare: il problema è dimenticare, rimuovere. Questo postulato culturale, in modo trasversale alla società austriaca, si trasforma fin da subito in negazione, vittimismo, mancata presa di coscienza delle proprie responsabilità. In questo silenzio assurdo, Tamar convive con mostri e demoni provenienti dal passato, la cui presenza è stimolata dal continuo contatto con la lingua tedesca, la lingua degli aguzzini. Nonostante l’aspetto taciturno e sommesso che questa signora di mezza età mostra all’esterno, l’anima di combattente di questa donna dalle speranze frustrate non si è mai realmente estinta: in questo contesto di diniego, rimozione ed esclusione, nel silenzio della propria penna, Tamar, dopo le prime poesie scritte nella lingua madre, decide di appropriarsi del tedesco.


L’evento è organizzato dal Professor Michael Dallapiazza nell’ambito del corso di Letteratura Tedesca, in aula Serra Zanetti, Piano terzo, Edificio in Bo, via Zamboni 32


per info: michael.dallapiazza@unibo.it