Nel 2002, in una cantina di Modena vengono ritrovate due casse di legno contenenti 96 volumi, per la maggior parte in tedesco, editi nei primi decenni del Novecento. Grazie al timbro Delasem (Delegazione per l’assistenza agli emigranti ebrei) – Villa Emma è possibile stabilire una relazione tra quei libri e la storia dei ragazzi ebrei accolti e salvati a Nonantola tra il 1942 e il 1943.
I volumi ritrovati, infatti, provengono da una vera e più ampia biblioteca, della quale si perse traccia dal momento in cui - a ridosso dell’8 settembre 1943 - il gruppo dei rifugiati a Villa Emma fu costretto ad abbandonare la residenza per procurarsi nascondigli in paese o in case contadine del circondario.
Il corpus dei libri ritrovati non può essere considerato una selezione rappresentativa dei titoli raccolti nella “biblioteca” dei ragazzi di Villa Emma: ne costituisce però una traccia, l’unica tangibile che il gruppo lascia dietro di sé, quando l’esigenza di fuggire si fa più rischiosa e impellente.