ne parlano
Giulia Fanetti e Michael Dallapiazza
Università di Bologna
Alessandro Caraffini
chitarra
Come tutta la grande letteratura destinata a rimanere, i testi di Tamar Radzyner trattano dei conti ancora aperti
della storia, di persecuzione e fuga, della ricerca della Heimat (che è più di patria), della felicità, naturalmente e, in
ambito privato, di esclusione, di relazioni tra i sessi nelle strutture patriarcali e della speranza, nonostante tutto, di
poter realizzare in qualche modo la dimensione umana. E parlano di qualcosa che in questi giorni, in cui le sue
opere sono finalmente accessibili, sembra fare ritorno violentemente (e che probabilmente non era mai scomparso):
l’antisemitismo (dall’introduzione di Michael Gottlieb Dallapiazza).