Il profilo di studioso di Guido Fink è contemplato
sotto etichette diverse – americanista, anglista,
studioso di cinema, di teatro, comparatista… – ma
contiene questi e altri ambiti disciplinari piuttosto
che lasciarsi contenere da essi, ponendosi semmai
sotto il segno dell’attraversamento dei confini, della
curiosità e della generosità intellettuale: Guido “ha
fatto rete” prima di internet: ha sempre saldato
intorno a sé, e ha messo in comunicazione tra loro,
persone, idee e ambiti diversi.
Thank You, Guido! è un’occasione per celebrarlo,
proponendosi quale momento in cui chi lo ha
conosciuto – come maestro, come amico, come
collega... – possa scambiare riflessioni e
testimonianze. L'obiettivo è confrontarci su quello
che Guido ha trasmesso a tutti noi, sul suo modo di
fare cultura con quella sua intelligenza solare, lieve,
ironica, ma sempre attenta all'altro, ai valori
fondanti della democrazia, della convivenza, della
differenza.
Ci siamo inventati questa due giorni perché Guido
ci manca. Non ci basta andarlo a trovare di tanto in
tanto e sentiamo l’urgenza di ricordarne il lavoro e
la statura culturale. A dire il vero, ciò di cui sentiamo
la mancanza è l’interlocutore, il Guido capace di
intrecciare fili raccolti in ogni dove, con sapienza e,
talvolta, serendipità. Una magia e una sensibilità
che la cultura (accademica) di oggi mostra di non
aver metabolizzato.
A noi però piace mettere in fila le cose, praticando
un’archeologia (critica) di ere microstoriche che si
squadernano nel giro anche di pochissimi anni: non
dimentichiamo e non vogliamo dimenticare.
Vorremmo questa occasione come in qualche modo
festosa… a tiny FinkFest, magari semplicemente
per pensare a lui, stare in sua compagnia, anche se
Guido non potrà intervenire di persona. Per molti di
noi è sempre stato anche un po’ Charlie Chaplin e
pure un po’ Bob Dylan: come non volergli bene?
Grazie, Guido!
Maurizio Ascari, Franco Minganti,
Alessandra Calanchi, Rocco Coronato
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