"You are what you eat” – A cena coi cannibali

  • Data: 13 marzo 2019 dalle 17:30 alle 18:45

  • Luogo: Sala Convegni - Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne - Via Cartoleria, 5 - Bologna

Ritorna l’appuntamento con Waiting for NipPop, che – in collaborazione con Power to the Pop – Osservatorio sulle culture pop contemporanee - quest’anno propone una rassegna in 3 incontri dal titolo Waiting for NipPop - Appetizer. Un succoso antipasto in vista della nona edizione di NipPop, dedicata alla food culture: #FoodPop: Giappone da gustare. Se nel corso del festival, il 17-18-19 maggio, parleremo del ruolo che la cultura contemporanea in tutte le sue forme ha non solo nella costruzione e definizione della food culture ma anche nel connotare la cucina con nuovi significati, gli appuntamenti di Waiting for NipPop si soffermeranno invece sul lato oscuro del cibo, su come diventa metafora ed espressione di paure e desideri inconfessabili, sul legame sottile fra antropofagia ed erotismo.

13 MARZO, ore 17:30

“You are what you eat” – A cena coi cannibali

 

a cura di Gino Scatasta

Sala Convegni

Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne

via Cartoleria 5 – Bologna

"Dis-moi ce que tu manges, je te dirai ce que tu es", scriveva Anthelme Brillat-Savarin nel suo Physiologie du Gout, ou Meditations de Gastronomie Transcendante del 1826. Se fosse vero, questo potrebbe spiegare la decadenza dell'Occidente, da quando ha smesso di essere cannibale o di nutrirsi di selvaggina, preferendo cibi scialbi o animali in prigionia: la scarsa vitalità degli animali si sarebbe trasmessa a chi se ne nutre, provocando una lenta degenerazione della razza. Ma ovviamente l'ipotesi non ha alcun fondamento scientifico.

In letteratura il cannibalismo, sia esso per libidine o per altre, altrettanto discutibili, ragioni, è stato variamente utilizzato: come forma di satira, poco compresa, quando Swift proponeva di mangiare i poveri per risolvere il problema della povertà; o più spesso come forma di atroce vendetta, come nel caso classico di Atreo e Tieste riadattato più e più volte, da Shakespeare a Greenaway. Fino al manifesto antropofago del poeta modernista brasiliano Oswald de Andrade, ai Giovani Cannibali italiani degli anni Novanta del secolo scorso o alle raffinatezze culinarie di Hannibal the Cannibal.