Dialoghi transculturali e transmediali tra culture giapponese, latino-americana, anglo-americana
Codice Progetto: 2022ZTES8N_001
Data inizio: 17/10/2023
Data fine: 16/10/2025
CUP: J53D23013720006
Finanziato dall'Unione Europea - NextGenerationEU a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) attarverso il Ministero dell'Università e della Ricerca – Missione 4 Istruzione e ricerca – Componente 2 Dalla ricerca all’impresa - Investimento 1.1
Breve descrizione del progetto
Il progetto PRIN 2022 “Prepararsi al presente: nuovi immaginari distopici globali e impegno pubblico. Dialoghi transculturali e transmediali tra culture giapponese, latino-americana, anglo-americana”, finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU, nasce da un’attenta osservazione e analisi delle nuove tendenze all’interno del variegato contesto della produzione culturale e di intrattenimento, insieme alla volontà di approfondire le diverse modalità attraverso le quali nuove narrazioni e nuovi media possono aprire prospettive inedite, introspettive e allo stesso tempo globali, sui cambiamenti che interessano le società contemporanee, in continuo divenire ed evoluzione.
Sviluppato da due unità di ricerca (la prima presso il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne dell’Università di Bologna, e la seconda presso il Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture moderne dell’Università di Torino), il progetto si concentra in particolare sull'analisi delle nuove narrazioni distopiche e (post)apocalittiche nel contesto culturale giapponese e latino-americano, in relazione alla tradizionale produzione anglo-americana. Le nuove distopie, in quanto esempio di "disvelamento" apocalittico, si configurano come un potente strumento critico per analizzare le società contemporanee, laddove puntano i riflettori su temi quali inclusione, sostenibilità, crisi climatica, intersecando utopismo, femminismo, postcolonialismo e il più recente dibattito sul postumanesimo.
La ricerca adotta un approccio critico multi-disciplinare, inter-disciplinare e transmediale, che parte dall'applicazione delle teorie classiche dell'analisi formale e strutturale dei testi per poi abbracciare i più recenti metodi di indagine sviluppati all'interno dei Cultural e Postcolonial Studies, Visual e Media Studies, Reception Studies, Global Fiction, ecofemminismo, World Literature, esplorando il dialogo tra diverse produzioni culturali e valutando l'efficacia delle distopie come strumento di interpretazione dei contesti sociali e politici.
Finalità
Fra le finalità del progetto vi è la valorizzazione del rapporto dialogico che lega la produzione narrativa distopica e (post)apocalittica nipponica/latino-americana e quella anglo-americana, attraverso reciproche contaminazioni, rimediazioni e adattamenti transmediali. Il progetto prende avvio dunque dalla focalizzazione su quelle aree “periferiche”, che più di altre stanno dimostrando vitalità e capacità di rinnovamento rispetto alla produzione anglo-americana del XXI secolo, considerata canonica per l’oggetto di studio per ragioni di tradizione culturale ma anche di (neo)imperialismo culturale. L’oscillazione tra centro e periferia e tra paesi a capitalismo avanzato e paesi subalterni permette di abbracciare tematiche con riverberi globali anche attraverso le trasposizioni e rimediazioni visuali e mediatiche.
In particolare, all’interno di queste geografie, si vuole indagare come la letteratura e le altre forme di immaginazione culturale e creativa diventino uno strumento in grado di fornire e stimolare importanti riflessioni sul tempo e sul mondo post-catastrofe ambientale e sulla crisi, nonché di promuovere una maggiore consapevolezza e soprattutto l’emergere di una cultura del cambiamento.
L'obiettivo ultimo del progetto è quindi quello di comprendere l'impatto socio-culturale-politico di tali narrazioni multimediali/transmediali – influenza che è capace di dare vita a comunità, affiliazioni e movimenti globali.
Risultati attesi
Tra i risultati attesi vi è la verifica dell’efficacia della produzione distopica come strumento di interpretazione delle società attuali anche alla luce della sua appropriazione in forme di resistenza sociale, culturale e politica: quanto le narrazioni distopiche e (post)apocalittiche di matrice fantascientifica possono ancora essere considerate uno strumento capace di comprendere le nostre società, anticipare possibili scenari e pensare una transizione verso il futuro in grado di sostenere la co-creazione di una visione comune e di percorsi di innovazione?
I risultati saranno disseminati attraverso un sito web dedicato, incontri scientifici, percorsi di formazione per le scuole ed eventi divulgativi aperti alla cittadinanza (spettacoli teatrali, mostre virtuali online e in loco) che sfrutteranno l’articolato network a livello di realtà territoriali e